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domenica 29 settembre 2013

HELLAS VERONA LIVORNO 2-1



Vittoria sofferta per il Verona contro un buon Livorno. Dopo un primo tempo giocato a viso
 aperto e con occasioni da ambo le parti con due reti su calcio da fermo, nella ripresa
Jorginho decide la sfida dagli undici metri. Tre punti importanti per la squadra di Mandorlini
che conferma il buon avvio di stagione. Ecco il tabellino della gara:
Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras (38' Bianchetti), Gonzalez, Agostini; Romulo,
 Hallfredsson (54' Donati), Jorginho; Gomez Taleb, Toni, Iturbe (88' Laner). A disp.: Nicolas,
 Mihaylov, Longo, Cirigliano, Albertazzi, Cacia, Marques, Toni, Donadel. All.: Mandorlini.
Livorno (3-5-2): Bardi; Coda, Rinaudo, Ceccherini; Schiattarella, Luci, Greco (77' Belingheri),
 Emerson (59' Duncan), Lambrughi; Paulinho (64' Emeghara), Siligardi. A disp.: Anania,
Aldegani, Decarli, Valentini, Mbaye, Mosquera, Piccini, Benassi, Borja. All. Nicola
Arbitro: Tommasi
Marcatori: 41' Iturbe, 74' Jorginho (V), 45' (+2) Rinaudo (L)
Ammoniti: Hallfredsson, Jorginho, Iturbe (V), Schiattarella (L)
Espulsi:




L'Hellas supera i toscani 2-1 ma tante polemiche per il rigore decisivo di Jorginho: Toni subisce fallo o no? Ottimo l'esordio di Iturbe che segna su punizione il suo primo gol in A

Tre su tre, il Verona in casa non perde un colpo. Ruolino di marcia da corsa-scudetto quello dei gialloblù di Andrea Mandorlini che stendono - non senza difficoltà - anche il Livorno dopo Milan e Sassuolo e volano in classifica a quota 10 punti. Il Bentegodi è un fortino. E' vero, è prestissimo, ma sarebbe zona-Europa! E comunque, altro che neopromosse... L'Hellas e i toscani dimostrano di meritare la A e soprattutto il posto in graduatoria raggiunto al momento. Nessuna paura di attaccare, buone trame di gioco ed alcuni singoli che farebbero comodo persino ad alcune big: Rafael ed Iturbe da una parte, Paulinho dall'altra.
SCHIERAMENTI —
 Mandorlini opera due cambi rispetto allo spettacolare 2-2 di Torino coi granata: rientra in difesa Agostini (fuori Albertazzi) e in attacco spazio per la prima volta dal 1' ad Iturbe nel tridente con i confermatissimi Toni e Gomez. Rifiata Jankovic. Non c'è Martinho, non al meglio. Piange il Bentegodi, l'anno scorso ai livornesi aveva segnato sia al'andata che al ritorno... Più netti i cambiamenti di Davide Nicola che oltre agli infortunati Biagianti (Emerson gioca a centrocampo, dentro Rinaudo nel reparto arretrato ) e Gemiti (oltre a Botta) rinuncia per scelta tecnica a Mbaye a centrocampo ed Emeghara (a sorpresa) in attacco. Giocano Lambrughi sulla fascia sinistra e davanti Siligardi in coppia con Paulinho.

SAN RAFAEL — Inizio di marca Hellas ma le ripartenze dei toscani fanno paura e portano al tiro Schiattarella, Emerson e soprattutto Paulinho che al 27' inizia la sua particolare sfida contro il connazionale Rafael, portiere del Verona. Il numero 9 toscano ci prova col sinistro dopo una fuga in solitaria "regalata" da uno dei numerosissimi errori in disimpegno di un centrocampo veneto particolarmente addormentato ma Rafael dice "no". Gli ospiti prendono lentamente ma inesorabilmente il sopravvento. Al 32' gran tiro di destro da fuori area di Luci che cerca di bissare il suo primo gol in A realizzato col Cagliari ma trova ancora un grande Rafael che mette in angolo. Al 39' riprende la gara nella gara: tiro di Paulinho - stavolta di destro - e miracolo del numero uno Hellas.
BOTTA E RISPOSTA— Da un sudamericano all'altro, al 40' arriva un po' a sorpresa la perla di Iturbeche si conquista una punizione e poi la spedisce all'angolino dove Bardi proprio non può arrivare. 20 anni e 23' in campo finora (contro la Juve), per il paraguaiano naturalizzato argentino è il primo gol in A. Il Livorno accusa il colpo e Gomez va vicino al raddoppio al 44' ma Bardi stavolta si oppone e all'ultimo secondo del primo tempo Rinaudo di testa schiaccia in gol su calcio d'angolo. Difesa veronese ferma, il palermitano ha vita facile. Pari giusto dopo i primi 45'.




SPRINT HELLAS
 — Niente cambi a inizio ripresa (nel Verona dal 38' gioca Bianchetti dopo il k.o. di Moras). Hallfredsson, già ammonito, rischia il secondo giallo, viene graziato e Mandorlini sfrutta subito l'assist: dell'arbitro: fuori l'islandese e dentro Donati. Intanto Iturbe continua a farsi applaudire grazie ad un sinistro a rientrare che si spegne fuori di pochissimo ma subito arriva la replica con Schiattarella che ci prova da destra e il solito Rafael che dice di "no". I gialloblù comunque riprendono il pallino del gioco e si rendono pericolosi anche con Jorginho che sfiora il gol di testa all'11'. Al 24' sinistro improvviso di Gomez, Bardi para a terra. Ripresa di chiara marca Hellas ed al 28' arriva il rigore per i padroni di casa: Schiattarella manda giù Toni in area, Tommasi indica il dischetto tra le proteste furiose dei toscani (ammonito l'autore del fallo e pure Rinaudo). Jorginho - implacabile - spiazza Bardi per il 2-1. Al 40' nuove polemiche: Toni cade in area ma prima commette fallo su Coda, Tommasi se ne accorge e dà fallo al Livorno. II finale è ovviamente di marca toscana ma il forcing non produce granché. Il Verona vince e vola. Ma il Livorno esce a testa alta. 



TORINO HELLAS VERONA 2-2



Torino-Verona 2-2 tabellino commenti pagelle 5^ giornata Serie A 2013-2014

Il Torino pareggia 2 a 2 contro il Verona, nella 5^ giornata di Serie A. Il primo tempo, dello stadio Olimpico, è combattuto. Alessio Cerci, su calcio di rigore, spezza l'equilibrio del match. Juanito Gomez, poco dopo, fa uno a uno. Nella ripresa altro botta e risposta: Cerci raddoppia e Jorginho pareggia. 
LE SCELTE - Nel Torino diverse novità, sopratutto in mezzo al campo. Ventura cambia tutto il settore centrale con Farnerud, Basha e Bellomo in campo dal primo minuto. Dietro Rodriguez prende il posto di Glik. In avanti Meggiorini preferito a Immobile. Nell'Hellas torna in campo dal primo minuto Toni che occuperà il centro dell'attacco con Jankovic e Gomez ai suoi fianchi. 
PRIMO TEMPO - Gran pressing da parte di entrambe le squadre nei primi minuti di gioco sui portatori di palla avversari. Entrambe le squadre provano a chiudere gli spazi per poi ripartire in velocità sugli esterni. Ritmi molto alti in campo con gli ospiti che si sono fatti vedere maggiormente nei pressi dell'area di rigore del Torino, anche se non sono ancora arrivati pericoli per la porta di Padelli. Il Torino invece fatica a trovare spazi in avanti. Al 6' gran botta dalla distanza di Bellomo da posizione centrale. Il tiro è forte e dotato di effetto con Rafael che quasi commette un'incredibile errore bloccando in due tempi la palla e tenendo inviolata la porta



La squadra di Mandorlini appare padrona del campo, con il Torino che fatica a far valere il proprio palleggio in mezzo al campo
. Tanti i palloni buttati in mezzo dai gialloblu per la testa di Toni che però non sempre riesce ad avere la meglio sui centrali avversari. Al 22' punizione taglia dalla sinistra di Cerci che prova a pescare Moretti in area. Il difensore in spaccata prova ad arrivare sul pallone senza riuscirci. Il Torino dopo l'inizio difficile alza il proprio baricentro e soffre meno il pressing avversario riuscendo anche a farsi vedere con maggiore continuità nell'area avversaria senza tuttavia trovare spazi per calciare in porta.



Occasione per il Torino al 30'.
 Bellomo serve Meggiorini sulla sinistra dell'area di rigore. Il tiro dell'attaccante non è pericoloso, ma Moras svirgola il pallone cercando di allontanarlo dall'area piccola e rischiando un clamoroso autogol, col pallone che finisce di poco sopra l'incrocio dei pali. Al 35' rigore per il Torino. Angolo dalla destra del Torino con Gonzalez che tocca nettamente di mano in area provocando la massima punizione. Dagli undici metri Cerci non sbaglia mettendo la palla sotto l'incrocio dei pali della porta di Rafael. Torino in vantaggio. 
Reazione dell'Hellas Verona dopo il vantaggio granata e pareggio. Al 44' arriva il gol. La squadra di Mandorlini va alla caccia del pari prima della chiusura del primo tempo, ma la difesa di casa è molto attenta specialmente sui palloni alti. Lancio lungo di Jorginho per Toni che al volo in spaccata mette sul secondo palo per l'accorrente Gomez. L'argentino da due passi non ha problemi a battere Padelli per il pari degli ospiti.


SECONDO TEMPO -
 La ripresa inizia con un legno dei granata. Angolo battuto velocemente da Cerci per Meggiorini che contrastato da Moras riesce a calciare da posizione defilata colpendo il palo di Rafael. Poi la difesa spazza via. Al 53' Torino nuovamente in vantaggio. Contropiede perfetto del Torino con Cerci che avanza per vie centrali servendo Meggiorini in area. Il tiro dell'attaccante è centrale e viene parato da Rafael che però se la lascia sfuggire. Il pallone resta dentro l'area piccola fra Moras, Albertazzi, Cerci e lo stesso portiere veronese con il granata che è più lesto di tutti e di destro mette sotto la traversa.
Verona che subisce il colpo e il Toro sfiora il tris. Al 54' grande conclusione dalla distanza di Meggiorini che salta Moras e calcia a rete dal limite. Palla sul palo lontano della porta di Rafael, che tocca la palla salvando la sua porta. Al 59' altro cross dalla sinistra dell'Hellas Verona con Toni che gira da centro area. Palla centrale e Padelli blocca senza problemi. Il Verona non molla e pareggia. Toni difende palla al limite e riceve il fallo da Rodriguez: è rigore.
Al 67' trasformazione perfetta di Jorginho che non lascia scampo a Padelli con un tiro angolato a fil di palo. Ancora Toni pericoloso in area al 70'. Il centravanti elude la marcatura di Rodriguez e calcia in porta. Tiro debole e centrale che Padelli blocca. Al 75' cross dalla destra di Basha che mette in mezzo per i compagni. Il neo entrato Immobile viene anticipato dalla difesa veronese, mentre il tiro di D'Ambrosio finisce ampiamente alto. Al minuto 88 spunto di Immobile dal limite dell'area. L'attaccante riesce a liberarsi e calciare in diagonale dalla distanza costringendo Rafael alla respinta in tuffo. La partita finisce così. 


Torino-Verona 2-2 tabellino commenti pagelle 5^ giornata Serie A 2013-2014
TABELLINO
Torino: (3-5-2):
 Padelli; Glik, Bovo, Moretti; Darmian, Basha, Bellomo, Farnerud (63' El Kaddouri), D'Ambrosio; Cerci (83' Brighi), Meggiorini (72' Immobile). A disp.: Gomis, Berni, Glik, Pasquale, Rodriguez, Masiello, Maksimovic, Vives.  All.: Ventura.
Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Gonzalez, Albertazzi (60' Cirigliano); Romulo, Jorginho (83' Donadel), Hallfreddson; Jankovic, Toni, Gomez (79' Sala). A disp.: Mihaylov, Marques, Agostini, Bianchetti, Rubin, Donati, Longo, Iturbe, Cacia. All.: Mandorlini.
Marcatori: 2 Cerci (T), Gomez (V), Jorginho (V)
Ammoniti: Cerci (T) 
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domenica 22 settembre 2013

JUVE- HELLAS VERONA 2-1


Con i gol dei due attaccanti acquistati in estate, i bianconeri rimontano l'iniziale gol del vantaggio di Cacciatore per gli ospiti. Grande prova della punta argentina, sempre più trascinatore. Si rivede Marchisio, per Mandorlini la consolazione di un'ottima prestazione

di FRANCESCO CARCI
TORINO - Dal brivido del gol di Cacciatore alla grande gioia per il primo sigillo in bianconero di Llorente. La Juventus batte, con più fatica del previsto, un'ottimo Verona, rimontando il risultato grazie ai gol di Tevez, migliore in campo in assoluto, e dell'attesissimo attaccante spagnolo, che ha così ripagato la fiducia di Antonio Conte. I campioni d'Italia salgono a 10 punti in classifica, gli ospiti restano in buona posizione a quota 6 in graduatoria.




TURNOVER PER CONTE - Conte lascia a riposo oltre a Buffon, anche Chiellini e Lichtsteiner lanciando titolari Ogbonna e Isla. In avvio di gara, palloni dalle parti di Rafael ne arrivano pochi, anche per merito di un Verona che con il suo 3-5-1-1 bada prima di tutto a serrare ogni via. In avanti c'è il tanto atteso Llorente insieme a Tevez, ma il primo tiro un po' insidioso arriva da un cross svirgolato dalla destra di Isla che al quarto d'ora costringe l'estremo difensore gialloblù alla deviazione in corner. Un minuto prima era stato Cacia a provare a far male alla Juve, ma sull'incursione della punta era stato bravo Barzagli a stoppare tutto.I 3 GOL IN 15 MINUTI - Al minuto 36′ gli ospiti passano a sorpresa in vantaggio. Il marcatore è Cacciatore che da un corner dalla sinistra sfrutta la torre di Moras e tutto solo infila da due passi complice una difesa distratta. Lo svantaggio, però, ha il merito di svegliare la Juventus che prima sfiora il gol con un colpo di testa di Pogba (miracoloso salvataggio 

sulla linea di Gonzalez). Poco dopo arriva l'1-1 con Tevez, ancora lui, che servito da Bonucci entra in area e incrocia di destro sul palo opposto. Il numero 10 non viene invece premiato quando nel secondo minuto di recupero si vede respingere la conclusione a giro dalla distanza prima da un palo e poi dall'altro, mentre è più fortunato Llorente qualche secondo più tardi quando sul cross dalla destra di Vidal infila Rafael di testa mandando la Juve al riposo in vantaggio. L'esultanza sotto la curva è rabbiosa, quasi a scaricare la rabbia per la lunga attesa prima che Conte gli desse una chance da titolare.

MARCHISIO IN CAMPO NELLA RIPRESA -
 La musica non cambia nella ripresa, con la Juve chiamata a mantenere il possesso palla e a riversarsi di continuo nella metà campo veronese e gli ospiti a provare a rispondere di rimessa. Dalla distanza ci prova prima Pirlo al 19′, con Rafael chiamato alla deviazione volante in corner, e su azione due minuti più tardi Pogba che si vede respingere la palla dalla traversa. Il Verona dalle parti di Storari non si fa praticamente mai vedere, nonostante Mandorlini inserisca una punta in piu', argentino Gomez Taleb, per Donati, e solo in avvio di tempo, al 7′, un grande intervento di Bonucci salva su Jorginho pronto a concludere da distanza ravvicinata. Conte, invece, ributta nella mischia Marchisio ad oltre un mese dall'infortunio al ginocchio e cerca freschezza in attacco con Vucinic e Giovinco per Llorente e Tevez. Nel finale il risultato non muta, con la Juve sale a 10 punti in classifica e il Verona che dimostra di essere squadra ostica per tutti ma decisamente più prolifica in casa che fuori.JUVENTUS - VERONA 2-1 (2-1)
JUVENTUS (3-5-2). Storari 6; Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Ogbonna 6; Isla 6.5, Vidal 6.5, Pirlo 6 (21' st Marchisio 6), Pogba 6.5, Asamoah 6; Tevez 7.5 (35' st Giovinco 6), Llorente 6.5 (24′ st Vucinic 5.5). In panchina: Buffon, Citti, Chiellini, De Ceglie, Peluso, Motta, Padoin, Lichtsteiner, Quagliarella. Allenatore Conte.
VERONA (3-5-1-1). Rafael 6; Gonzalez 6, Moras 6, Bianchetti 5.5; Cacciatore 6.5, Romulo 6, Donati 6 (13' st Gomez Taleb 5), Hallfredsson 6 (32' st Donadel 5.5), Agostini 5.5 (22' st Iturbe 5); Jorginho 5.5; Cacia 5.5. In panchina: Nicolas, Mihaylov, Laner, Longo, Jankovic, Cirigliano, Rubin, Marques, Sala. Allenatore Mandorlini
ARBITRO: Bergonzi di Genova
RETI: 36' pt Cacciatore, 40' pt Tevez, 48' pt Llorente
AMMONITI: Asamoah, Ogbonna, Vucinic, Donadel, Marchisio
RECUPERO: 3'; 3'

Notizie da web  La Republica...

LE PAGELLE
JUVENTUS
Storari 6 Non deve compiere particolari interventi nonostante una partita non così semplice come si poteva ipotizzare
Barzagli 7 Muro insuperabile per gli attaccanti veneti
Bonucci 6,5 Il Verona si presenta con una sola punta, lui la liquida con grinta e carattere
Ogbonna 6 Prestazione senza sbavature per il vice Chiellini di giornata
Isla 5 Troppo timido: dalle sue parti non sfonda
Vidal 6,5 Non mostra la qualità dei giorni migliori ma è la sua presenza è comunque determinante in mezzo al campo
Pirlo 5 La marcatura ad uomo di Jorginho, di fatto, lo elimina dalla partita (dal 66' Marchisio 6 Minuti preziosi per ritrovare il ritmo gara)
Pogba 5,5 Troppo lezioso: probabile che Conte lo redarguisca a dovere
Asamoah 5,5 La Juve dovrebbe sfruttare le corsie esterne, lui si propone pure ma è troppo impreciso
Tevez 7,5 Il doppio palo gli nega la gioia della doppietta in una prestazione da incorniciare (dal 79' Giovinco ng)
Llorente 6,5 Il colpo di testa con cui infila Rafael rende speciale il suo esordio in bianconero (dal 69' Vucinic 5 Sbaglia tutto quello che può)
VERONA
Rafael 6,5 Para quello che può, per il resto ancora deve attrezzarsi
Gonzalez 5,5 Dalle sue parti si soffre molto, lui va in sofferenza
Moras 6,5 Di testa le prende quasi tutte. Purtroppo per lui quel quasi è il pallone che Llorente insacca
Bianchetti 5 Tevez gli fa venire l'emicrania
Cacciatore 6,5 Fortunato nel gol, bravo nel duello con Asamoah ben contenuto
Romulo 6 Corre tantissimo offrendo un buon contributo alla causa
Donati 5 Invisibile (dal 58' Juanito Gomez 5 Non si fa sentire)
Halfredsson 5,5 Contro la fisicità dei centrocampisti bianconeri va in difficoltà (dal 77' Donadel ng)
Agostini 5,5 Contiene bene Isla ma si tiene troppo basso (dal 67' Iturbe 6)
Jorginho 6 Il problema Pirlo lo risolve ma così rinuncia a giocare e il Verona perde la sua qualità
Cacia 5,5 Da solo in mezzo ai tre centrali della Juve la vita è dura

domenica 15 settembre 2013

HELLAS VERONA - SASSUOLO 2-0


Serie A - Martinho apre, Romulo chiude, il Verona vola a 6

Nella sfida tra le due dominatrici dell'ultima B si impongono gli scaligeri grazie ai brasiliani: Martinho apre, Rafael salva il risultato, Romulo chiude nel recupero. Il Sassuolo non punge nonostante l'impegno e l'innesto in attacco di Floro Flores




Il Verona soffre ma si aggiudica l'attesa sfida contro il Sassuolo nella prima sfida in Serie A tra le due dominatrici dell'ultimo campionato cadetto. Quella andata in scena oggi al Bentegodi è ora una sfida salvezza molto delicata e i pesanti punti in palio sono andati agli scaligeri di Mandorlini, più cinici e bravi a difendersi nonostante il Sassuolo ce l'abbia messa tutta, e, onestamente, avrebbe meritato almeno un pari. Ma la Serie A è crudele, e la deb emiliana se ne è accorta ancora una volta. Due 4-3-3 a confronto, ha la meglio quello di Mandorlini, che si affida ai "senatori" Hallfredsson e Gomez, preferiti a Donati e Jankovic, e Cacia al posto dell'infortunato Toni. Dall'altra parte si rivede Pomini in porta, torna Acerbi dopo la nota operazione in difesa, davanti nel tirdente esordio di Schelotto.
FURIA MARTINHO. E' una furia il brasiliano Martinho sulla fascia sinistra nei primi 10 minuti, quando crea un paio di buone occasioni, prima di segnare su assist al bacio di Hallfredsson. E qui la partita prenbde una buona piega per l'Hellas, che però dovrà soffrire dietro, anche a causa della perdita per infortunio a capitan Maietta, sostituito dall'esordiente Bianchetti. Il Sassuolo però non è concreto: il più pericoloso è Kurtic da fermo.



SASSUOLO ALL'ATTACCO. 
La ripresa parte fin dai primi minuti nel segno del Sassuolo, che chiude il Verona nella propria area, concedendogli ogni tanto qualche contropiede, portato avanti da Jankovic, entrato a sorpresa al posto dell'autore del vantaggio Martinho. Ma gli emiliani non sono concreti: Schelotto si sbatte, Missiroli e Kurtic hanno idee, ma Zaza, il bomber designato, è evanescente. E quando il Sassuolo vede la porta ci si mettono sfortuna e un superbo Rafael, decisivo in almeno un paio di occasioni. La paratissima è all'81' quando l'estremo difensore brasiliano respinge a terra un colpo di testa del nuovo entrato Floro Flores, mentre poco prima da due passi il terzino Gazzola ha calciato debole a lato.
ROMULO CHIUDE I CONTI. Il Sassuolo è all'arrembaggio, Di Francesco passa al 4-2-4 e si gioca il tutto per tutto, ma i suoi in campo non sono cattivi, e sbagliano tanto. E chi sbaglia paga, così il Verona in contropiede è pronto a punire: chiude i conti al terzo e ultimo minuto di recupero Romulo su assist di Jorginho. Il Verona sale a 9 risultati utili di fila in casa e vola a 6 punti. Per il Sassuolo tanta ingenuità, e nessun punto ancora in tasca.

Articolo da web...Eurosport.it
Torna alla vittoria il Verona di Mandorlini contro il Sassuolo. Un gol per tempo aprono la via del successo ai veneti che giocano una partita attenta in cui nel secondo tempo il Sassuolo si rende più volte pericoloso. Ecco di seguito il tabellino della gara:
Verona(4-3-3): Rafael; Cacciatore, Maietta (23' Bianchetti), Moras, Agostini; Jorginho, Hallfredsson, Romulo; Martinho (46' Jankovic), Cacia, Gomez (69' Donati). A disp.: Nicolas, Mihaylov, Gonzalez, Laner, Cirigliano, Donadel, Longo, Sala, Iturbe All: Mandorlini


Sassuolo (4-3-3): Pegolo; Gazzola, Terranova, Acerbi, Ziegler; Kurtic, Magnanelli (84' Masucci), Missiroli; Schelotto (70' Floro Flores), Zaza, Farias Da Silva (58' Alexe). A disp.: Pegolo, Rosati, Antei, Bianco, Longhi, Rossini, Pucino, Chibsah, Laribi. All: Di Francesco
Arbitro: Irrati
Marcatori:12' Martinho, 90' (+3) Romulo (V)
Ammoniti:Bianchetti, Romulo, Jankovic (V), Gazzola (S)




TOP - Rafael. Al pari di Moras è il perno della difesa del Verona. Un paio di suoi interventi su Schelotto e Floro Flores salvano la formazione di Mandorlini. L'ex portiere del Santos (10 fantamilioni, 4 gol subiti in tre giornate) è uno dei segreti degli scaligeri, che volano ai piani alti della classifica. 

FLOP - Diego Farias. Va bene stare largo sulla sinistra, ma l'ex attaccante del Padova non si vede quasi mai. E' lui il punto debole del tridente del Sassuolo formato da Schelotto e Zaza. Sostituito dopo 57' da Alexe, rischia di veder scendere ulteriormente la sua quotazione (7 fantamilioni).

LA SORPRESA - Rafael Martinho. Adattatosi perfettamente al ruolo di esterno offensivo, il brasiliano del Verona ha messo a segno la prima marcatura della carriera in Serie A, offrendo anche un costante movimento al servizio di Cacia. Costa poco (8 milioni), rende tanto. 

DA TENERE D'OCCHIO - Ezequiel Schelotto. La negativa parentesi interista pare non aver influito sull'esterno italo-argentino, che contro il Verona si è fatto apprezzare nel ruolo di attaccante nel 4-3-3 di Di Francesco. A 9 fantamilioni è un affare, anche perchè giocando così sarà titolare fisso da qui a maggio.



Rafael para tutto, il Verona stende il Sassuolo. I GOL

FANTA-ANALISI. Super prestazione del portiere dei veneti, decisivo con le sue parate nel 2-0 del Bentegodi in cui hanno brillato le stelle di Martinho e Romulo, autori dei gol. Tra gli emiliani invece delude FariasNotizie da web...sky




Aggiungo una chicca della storia dell' HELLAS  VERONA  recente...un video della salita dalla B alla AAAAAAAAAA

lunedì 9 settembre 2013

Juan Manuel Iturbe HELLAS VERONA








E Messi confessò: «Iturbe è grande»

UN PEZZO DA 90. Vediamo chi è il giovane sudamericano che Sogliano ha prelevato dal Porto con un blitz negli ultimi giorni di mercato. Tutti scommettono su di lui... C'era mezza serie A su di lui, ma l'Hellas è arrivato prima. Ideale per il 4-2-3-1, è considerato da tutti come un potenziale fuoriclasse




Un giorno Leo Messi gli fece i complimenti di persona. L'Argentina dei grandi era in ritiro per i Mondiali del 2010 ma la Federazione aveva deciso di aggregare anche quindici giovani sparring partner. Fra loro c'era Juan Manuel Iturbe, all'epoca nemmeno maggiorenne ma già con una lunga vita alle spalle. La gemma del mercato dell'Hellas è un romanzo autentico con due piedi al miele ed un talento che madre natura elargisce ad una cerchia molto ristretta.






 Per informazioni chiedere a Pedro Troglio, all'Hellas con Caniggia a fine Anni Ottanta, in Sudamerica tecnico di successo e senza neanche un dubbio in testa quando fece esordire in prima squadra il sedicenne Iturbe col Cerro Porteno, società di un sobborgo di Asuncion poi vincitrice del torneo di Apertura. Certe sue magie non sfuggirono nemmeno a Tata Martino, ora allenatore al Barcellona di Messi e Neymar, che lo convocò con la nazionale paraguaiana per l'amichevole contro il Cile. Per uno così non c'era bisogno di aspettare troppo. PREDESTINATO AUTENTICO.






 Iturbe era per tutti già una potenziale miniera, patrimonio che il Paraguay provò a difendere persino con blocchi all'aeroporto e battaglie giudiziarie quando il ragazzo decise di tornare in Argentina, là dove è nato, ed unirsi al Quilmes. Il passo naturale fu la doppia nazionalità, quella che permise ad Iturbe una vetrina di altro livello dove mostrare accelerazioni e dribbling da campione. Le sue invenzioni si affiancarono a quelle di Cirigliano e soprattutto di Lamela ai Mondiali Under 20 in Colombia. Il mondo intero ormai sapeva chi era Iturbe, già protagonista nel Cerro Porteno in Coppa Libertadores con una doppietta d'autore ai cileni del Colo Colo. L'Europa iniziò a muoversi, in Italia per primo partì il Napoli. La volata internazionale la vinse il Porto, idea accattivante però solo sulla carta. Iturbe faticò ad ambientarsi, venne spedito in prestito per sei mesi al River Plate dove incrociò Cirigliano e ritrovò il suo habitat più congeniale, togliendo ogni residua perplessità ai grandi club rimasti alla finestra in attesa di vederci chiaro. Uno spettacolo Iturbe, il Monumental si spella le mani per certi numeri che incantano Daniel Passarella e Ramon Diaz, vecchie stelle della Serie A diventati presidente e allenatore del vecchio River tornato nella Primiera Division. LO SCATTO DI SEAN.








 Il Verona fiuta l'affare, capisce che Iturbe è a metà del guado. Di troppo al Porto, dove le scelte cadono su altri giocatori. Troppo distante dalle big del pallone, troppo affannate nel rincorrere datati top player o giovani prodotti dell'ultima Serie A. La concorrente vera diventa l'Inter, ma solo per un attimo. Quando gli altri capiscono che Iturbe è a portata di mano l'Hellas è già ad un metro dal ragazzo. Sogliano completa una tela complicata, cominciata nei suoi viaggi in Sudamerica e conclusa col volo privato con cui Iturbe ha raggiunto l'Ata Hotel di Milan nel pomeriggio di lunedì. Per le altre non c'è più nulla da fare, Iturbe firma e sorride. Mandorlini lo valuterà nella stagione di prestito, il Verona sa che per otto milioni ha il diritto di riscattare a giugno uno che fra qualche anno potrà valere almeno il doppio. Il mercato applaude, ancora una volta Sogliano ha beffato tutti. Impressioni? Sbagliato dire che Iturbe è il futuro Messi, l'Italia è una brutta bestia con cui tanti Iturbe si sono già scontrati uscendone sconfitti. «Calma» sarà quindi la parola d'ordine. TAGLI LETALI.









 Iturbe ama partire da destra ed accentrarsi per creare gioco o andare alla conclusione. Oppure andare dall'altra parte, non fa differenza. Il suo potenziale genio apre tante strade, compresa quella di un 4-2-3-1 che in fondo l'Hellas conserva ancora nel suo bagaglio tattico come certificato da qualche parentesi dello scorso anno e da tanti esperimenti portati avanti nelle amichevoli e nei ritiri di Racines e Bad Kleinkirchheim.  Tutta da verificare invece l'adattabilità di Iturbe a sbattersi e sudare nella fase di non possesso, dove qualcosa rischia di pagare rispetto alla soglia di sacrificio, sempre molto alta, richiesta da Mandorlini anche per i giocatori d'attacco. Ma non c'è fretta. La Serie A e il campo di Peschiera sapranno diventare la giusta palestra.

Alessandro De Pietro

notizie da web...L'Arena di verona



Notizie da Wikipedia...

Nato a Buenos Aires da genitori paraguaiani,[8] cresce nelle giovanili del Cerro Porteño. L'allenatore del club, Pedro Troglio, lo fa debuttare in Primera División il 28 giugno 2009 - a 16 anni appena compiuti - contro il Libertad.[9] Con il club rossoblu vince il torneo di Apertura 2009.
Nel marzo del 2010 rifiuta di firmare un nuovo contratto con il suo club, che in risposta il 12 marzo lo rimuove dalla prima squadra.[10] Il calciatore decide quindi di lasciare il Paraguay per trasferirsi in Argentina, dove comincia ad allenarsi con la selezione Under-20 dell'Albiceleste; ciò provoca una sorta di caso diplomatico tra le federazioni calcistiche dei due paesi.[11] Nel 2010 il presidente della società italiana del GallipoliDaniele D'Odorico, annunciò l'acquisto del giocatore ma la trattativa non si concluse per fallimento societario.[12]

Porto e prestiti a River Plate ed Hellas Verona[modifica sorgente]

Il 1º luglio 2011 viene acquistato dai portoghesi del Porto per 4 milioni di euro con un accordo trovato dopo il Sudamericano Under-20 disputato a gennaio. In un anno e mezzo gioca 5 partite di campionato con la prima squadra e 6 partite con un gol segnato con il Porto II.
Il 5 febbraio 2013 passa in prestito fino a fine stagione al River Plate.[16] Il 29 giugno seguente, dopo 17 presenze e 3 gol, ritorna al Porto.
Il 2 settembre 2013, ultimo giorno di calciomercato, passa alla società italiana dell'Hellas Verona, in prestito con diritto di riscatto.[17


Nazionale[modifica sorgente]

Dopo aver militato sia nell'Under-17 che nell'Under-20 del Paraguay,[6] a poco più di 16 anni il ct della Nazionale maggiore paraguaianaGerardo Martino, lo convoca per l'amichevole non ufficiale disputata contro il Cile il 4 novembre 2009. Il giocatore fa il suo debutto subentrando a Rodrigo Rojas al 73'.[18][19]
A seguito del già citato trasferimento in Argentina e della convocazione da parte della selezione Under-20 dell'Albiceleste, è tra i 15 calciatori che nel maggio 2010 vengono portati in Sudafrica per fungere da sparring partner per laNazionale maggiore, in vista degli imminenti Mondiali.[20][21]
Debutta con l'Under-20 in un'amichevole pre-mondiale disputata appunto contro la selezione maggiore di Maradona[22] e partecipa al Sudamericano Under-20, debuttando con gol nel corso della prima partita della competizione contro l'Uruguay.[23] Colleziona 8 presenze e 2 reti nel corso della manifestazione. In estate gioca poi 5 partite del Mondiale Under-20 disputatosi in Colombia. In questa competizione l'Argentina esce ai quarti di finale perdendo 5-4 col Portogallodopo i calci di rigore, uno dei quali realizzato da Iturbe.[24]